L’ultima fase di realizzazione vera e propria della riforma si avrà con l’effettiva entrata in vigore delle nuove norme (alcune a partire dal 1° gennaio 2023, la maggior parte a partire dal 30 giugno 2023).
Le principali direzioni di azione della riforma nel processo civile:
• Mediazione e Negoziazione assistita
• Procedimento ordinario di cognizione: principali novità
• Il procedimento sommario di cognizione: le principali novità
• Il Giudice di Pace: competenze ampliate
• Volontaria Giurisdizione: dal Giudice Tutelare al Notaio
• Appello e ricorso in Cassazione: velocità e filtri
Mediazione e Negoziazione assistita
Ampliamento del perimetro e agevolazioni fiscali in primo piano
La riforma intende migliorare lo stato della giustizia civile puntando sulle ADR, ovvero mediazione, negoziazione assistita, conciliazione e arbitrato.
In particolare vuole estendere la mediazione in materia di famiglia, introdurre incentivi di natura economica, fiscale e processuale per chi opta per le ADR e valorizzare la interrelazione tra mediazione e giudizio.
Tra le novità principali, infatti, si possono menzionare:
• gli incentivi fiscali a sostegno della mediazione;
• l’estensione dell’area del tentativo obbligatorio di mediazione alle controversie che investono rapporti di durata;
• la rinnovata disciplina sulla formazione dei mediatori, sugli organismi e sui responsabili di questi ultimi;
• la possibilità, all’interno del procedimento di negoziazione assistita, di esperire una istruttoria stragiudiziale;
• l’estensione della negoziazione assistita alle cause di lavoro;
• la possibilità di riconoscere un assegno di divorzio in unica soluzione;
• la possibilità di regolare con la negoziazione l’affidamento e mantenimento dei figli minori nati fuori del matrimonio.
Volontaria Giurisdizione: dal Giudice Tutelare al Notaio
La riforma prevede la possibilità di delegare determinate funzioni prima affidate al Giudice Tutelare direttamente ai Notai.
Un esempio?
Le autorizzazioni alla stipula di atti pubblici e scritture private autenticate nelle quali intervenga un minore o un soggetto beneficiario di misure di protezione.
Sempre al notaio è demandata la competenza, in aggiunta al Presidente del tribunale, per la nomina dell’interprete del non udente nonché la competenza concorrente in materia di riabilitazione di un soggetto protestato.
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